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La Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta

Agli inizi del XVIII secolo la vecchia pieve non risponde più alle esigenze della popolazione manerbese (accentrata nelle frazioni  centrali di Solarolo, Montinelle, Gardoncino e Balbiana) e, su iniziativa del parroco don Antonio Biolchi (1704-1731), viene chiesto al vescovo e alla Repubblica veneta la possibilità della costruzione di un nuovo edificio religioso più consono e più funzionale per la comunità, dato che per i alcuni sacramenti, tra cui il battesimo, ci si doveva recare nella chiesa parrocchiale alla Pieve.  C’è pure riferimento all’attraversamento del torrente che spesso si gonfia, impedendo qualsiasi passaggio. La partecipazione alla messa è garantita anche nelle altre cappelle presenti sul territorio.

A Manerba agli inizi del Settecento (1711) gli abitanti sono 1245 e i sacerdoti sono trentuno.Dalla richiesta di nulla osta al Senato Veneto (1722) alla posa della prima pietra (1746),  trascorono molti anni dato che il terreno si è reso disponibile solo nel 1738, su lascito di Bonifacio Tomaselli.

Il progetto è di Antonio Spazzi, anche se alcuni hanno voluto attribuirlo al Corbellini (forse si è avvantaggiato dei suggerimenti di questi(vedasi parrocchiale Manerbio e San Felice. Questi è capomastro delle monache Visitandine di Salò ed ha pure progettato la parrocchiale di Torri del Benaco e di Bedizzole. Il progettista però, per avvenuta morte, non può più seguire i lavori della chiesa che sono affidati al capomastro Antonio Ceresa.

La dedicazione riprende quella dell’antica Pieve, cioè a Maria Assunta: è un’intitolazione molto antica , essa dapprima si riferisce alla Dormizione di Maria (protovangelo di Giacomo)  e alla conclusione della sua vita terrena, dal VII secolo è stata introdotta la festività dell’Assunta.

Il 16 ottobre 1757 viene aperta al culto con il trasporto del SS.mo Sacramento dall’antica Pieve alla nuova Parrocchiale.

L’apertura al culto non ha significato il completamento della stessa, come la possiamo oggi ammirare: ci sono voluti molti sacrifici, lasciti da parte della gente e solo agli inizi del XX secolo può dirsi completata del tutto. Bisogna tener conto che buona parte della costruzione è a carico della popolazione, in maggior parte pescatori, piccoli proprietari e mezzadri , non dimenticando che il reddito della parrocchia si basava su diversi appezzamenti di terreno che nel corso degli anni, soprattutto i tempo di calamità e malattie erano stati donati per la celebrazione di messe  e per ingraziarsi il Padre Eterno.

Tra le prime scelte vi sono i marmi e si opta per quello di Botticino, si commissionano poi  r le prime quattro statue a Pietro Callegari,  e a breve termine  i capitelli.

La quarta domenica dopo Pasqua del 1781 la chiesa viene consacrata ( il segno della consacrazione è visibile dalle dodici croci dipinte sulle pareti) da mons. Andrea Avogadro con l’intitolazione a s.Maria Assunta. Si è nel frattempo arricchita del Fonte Battesimale in marmo con ciborio in legno in apposita cappella custodita e chiusa. Ha solo tre altari: il maggiore, ss.mo Sacramento e quello del Rosario.

Il XVVIII secolo vede il quasi totale completamento della chiesa dalla facciata all’organo agli ultimi altari.  Don Gualtieri nel 1831 lascia lire 3000 austriache per il restauro della facciata. , anche se le statue sono del 1799 e rappresentano, ai lati  san Pietro e san Paolo, mentre quelle  sopra il timpano, fatta eccezione per san Giovanni Battista ben riconoscibile, i tre vescovi rappresentati potrebbero essere san Procolo, san Sivino e san Bernardo  (riconoscibile dalla mitria appoggiata a terra).

Questa presenta un impianto a capanna che si sviluppa in due registri principali, di cui uno maggiore inferiore, ed uno minore superiore. Il primo registro, inferiore, è decorato da colonne e lesene di ordine composito poggianti su di un piedistallo e reggenti una trabeazione. La partecentrale, ospita il portale marmoreo d’accesso, coronato da protiro a cimasa curvilinea.la parte.superiore, è in linea con la parte sottostante ed è caratterizzato da di colonne di ordine composito , con al centro un finestrone rettangolare decorato A coronamento vi è un timpano aggettante spezzato, arricchito da statue di Santi e da una una croce metallica in sommità..

E’ stata  restaurata nel 2002.

La bussola in noce da cui si passa per entrare in chiesa è stata  costruita  dal 1794 .Il pavimento in marmo di s.Ambrogio risale alla metà del secolo XIX . nel 1860 è stato aggiunto il campanile.

Appena entrati sia a destra che a sinistra sono i due confessionali in legno  intagliato del secolo XVIII e due acquasantiere a colonna in marmo bianco, rosso e nero scolpito e intarsiato.  Sulla sinistra  poi il Fonte Battesimale Le  stazioni della via crucis  sono olio su tela in cornici dorate,  e risalgono alla prima metà del XIX secolo.La decorazione della Chiesa è opera del salodiano Verenini a cavallo del XX secolo

L’affresco della controfacciata rappresenta la cacciata dei mercanti dal tempio.

Tredici dipinti murali sono collocati nella navata e soffitto partendo dalla prima campata a sinistra con la rappresentazione di un profeta, nella campata prima al centro con Ester che sviene davanti ad Assuero, a un altro profeta nella campata prima a destra.

Nella campata seconda al centro vi sono degli angioletti, nella campata terza a sinistra un profeta, nella campata terza al centro l’incoronazione della Madonna,.nella campata terza a destra un profeta,

 Nel soffitto del presbiterio pennacchio sud-ovest san Matteo Evangelista, pennacchio nord-ovest San Giovanni Evangelista, nel pennacchio nord-est san Marco Evangelista e nel pennacchio sud-est San Luca Evangelista e sempre nel soffitto del presbiterio al centro dipinte le Virtù e nella lunetta del catino absidale degli angeli

La colomba dello Spirito Santo si trova al centro del catino absidale in stucco modellato, legno intagliato e dorato.

Nella parete sinistra a sinistra della lesena prima, in una nicchia la statua di santa Lucia, segue poi tra la prima e seconda lesena l’altare dedicato a s. Antonio da Padova, terminato nel 1908. Sempre nella parete sinistra tra la terza lesena e quarta, al centro l’altare del s.Rosario completato durante parrocchiato di don Gualtieri dal 1790 al 1830. E’ dotato di .paliotto, tabernacolo, ciborio due statue e sei angioletti. Costruito in muratura intonacata dipinta , in marmo policromo intarsiato, scolpito. Il  tabernacolo in  marmo bianco scolpito, marmo viola scolpito e intarsiato . Nella nicchia la statua della Madonna..

 Nella mensola sinistra dell’altare la statua allegorica dell’Umiltà e nella mensola destra quella della Pace, entrambe in pietra bianca scolpita.

Tra la quinta lesena e la sesta al centro l’altare di s.Angela Merici . oltre al paliotto e due sculture la pala  rappresentante s.Angela Merici e la Trinità, olio su tela opera  di Agostino Ugolini (1809).

Tra la lesena sesta e settima al centro nella nicchia la statua di san Giovanni Battista. Nel Presbiterio, davanti all’altare una balaustra in marmo bianco , verde e policromo scolpito e intarsiato con un cancelletto in ferro battuto sagomato.

Presenti due cantorie e due mostre d’organo del XIX secolo in legno intagliato, dipinto e dorato

L’altare maggiore con paliotto e tabernacolo  del XVIII secolo, composti in marmo bianco scolpito, policromo scolpito e intarsiato, rosso scolpito e metallo sbalzato e dorato.

Nell’abside in basso al centro il coro in legno di noce intarsiato, nella nicchia a sinistra la statua di San Zeno e nella nicchia a destra .

Nell’abside in alto, al centro la cornice architettonica, due statue e il dipinto di Pio Piatti raffigurante l’Assunzione di Maria. Le statue rappresntano rispettivamente San Pietro e San Paolo.

Nella parete destra (partendo dal presbiterio) tra la lesena sesta  e settima, nella nicchia la statua di san Bernardo (1890) in pietra Val Galina Scielta

Segue l’altare di san Giuseppe, con corona di  rose e gigli, paliotto e due angioletti (la cornice e il padiglione in vetro datati 1890). Costruito in muratura e laterizio intonacato e dipinto, scagliola levigata e pietra bianca. Statua di s.Giuseppe.

Tra la lesena quarta e terza altare ss.mo Sacramento o del Crocifisso,  (seconda metà XVIII secolo.  Presenti paliotto, tabernacolo, sportello di tabernacolo in marmo bianco scolpito, in pietra bianca scolpita, marmo verde scolpito e intarsiato e marmo policromo scolpito e intarsiato, stucco modellato e dorato. Crocifisso del XVIII-XIX secolo in legno  intagliato e dipinto. .

Nella mensola sinistra dell’altare la statua allegorica della Fede e in quella destra la Speranza, entrambe in pietra bianca scolpita.

Tra la prima e la seconda lesena altare di s.Luigi Gonzaga, consta di paliotto, due angioletti e statua del santo. In  muratura e laterizio intonacato, terminato nel 1908. Nel lato destro dell’altare statua di san Luigi Gonzaga in legno scolpita.

A destra della lesena prima nella nicchia al centro la statua di s.Caterina d’Alessandria  , commissionata nel 1890 insieme a quelle di san Bernardo, s.Lucia e san Giovanni Battista protettori di Manerba e titolari di altrettante chiese presenti nelle frazioni

Infine l’organo   fabbricato nel 1845 da Francesco Marchesini, restaurato dal figlio Gaetano nel1890   e nuovamente nel 2002 dalla ditta Formentelli.

Don Gianluca

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