Santa Caterina a Gardoncino

  • Ultima modifica dell'articolo:20 Giugno 2023

Ignote le origini della chiesa di S. Caterina in località Gardoncino di Manerba. La prima citazione risale al 1454, anno della visita pastorale del vescovo Ermolao Barbaro (1453-1471), che la nomina tra le cappelle soggette alla pieve di Manerba. Nel XV sec. l’interno della chiesa fu impreziosito da alcune decorazioni ad affresco, in parte tutt’ora visibili.
Esternamente l’edificio si presenta con facciata a capanna rivolta a nord-ovest. Torre campanaria addossata al fianco sud-occidentale della chiesa. Impianto planimetrico ad unica aula rettangolare di modeste dimensioni, con presbiterio quadrangolare emergente rialzato di un gradino. Le pareti interne, intonacate e tinteggiate, conservano lungo il fianco meridionale della navata un affresco quattrocentesco raffigurante “Cristo Crocifisso tra Maria, S. Giovanni e S. Antonio Abate”; l’altare maggiore si addossa alla parete di fondo del presbiterio, sovrastato dalla pala cinquecentesca raffigurante le “Nozze mistiche di S. Caterina d’Alessandria e S. Lucia”. L’aula è coperta dalla sovrapposta struttura di copertura a capanna con travature lignee ed assito a vista; il vano del presbiterio è sovrastato da una volta a botte in muratura; manto di copertura in coppi di laterizio. La pavimentazione è realizzata in pianelle di cotto.

Pianta
La chiesa presenta un impianto planimetrico ad unica aula rettangolare di modeste dimensioni con asse maggiore longitudinale, e presbiterio quadrangolare emergente rialzato di un gradino; sul lato meridionale del presbiterio si collocano il locale della sacrestia e la torre campanaria. L’ingresso principale si apre al centro della parete di facciata; è presente un’entrata laterale lungo il fianco sinistro dell’aula.

Facciata
Semplice facciata a capanna con rivestimento ad intonaco. Orientamento a nord-ovest. Al centro, preceduto da una stretta scalinata, si apre il portale d’ingresso di forma rettangolare. Ai suoi lati si aprono due monofore a tutto sesto e, più in alto, un rosone. Lungo gli spioventi corre una decorazione a denti di sega in cotto.

Strutture di elevazione
Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante di pietrame misto legato con malta di calce, composto presumibilmente con conci sbozzati di pietra locale, ciottoli e mattoni in cotto. E’ presente un tirante metallico di controventatura in corrispondenza dell’imposta dell’arco trionfale. I paramenti murari esterni ed interni presentano un rivestimento ad intonaco.

Strutture di orizzontamento e/o voltate
L’ambiente interno dell’aula è coperto dalla sovrapposta struttura di copertura a capanna con travature lignee ed assito a vista. Il vano del presbiterio è sovrastato da una volta a botte ribassata in muratura, con unghie laterali, intonacata e tinteggiata verso l’intradosso.

Coperture
Copertura a due falde con struttura portante costituita da una capriata lignea a schema statico semplice con monaco centrale; orditura secondaria composta da arcarecci e travetti in pendenza con sovrapposto assito; manto in coppi di laterizio.

Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell’aula è realizzata in pianelle di cotto. Il piano rialzato del presbiterio è pavimentato in quadrotte di laterizio posate a corsi diagonali.

Prospetti interni
Lo spazio interno della chiesa, sobrio ed equilibrato nelle linee e nelle proporzioni, presenta le pareti intonacate e tinteggiate; lungo la parete meridionale della navata si conserva un affresco quattrocentesco raffigurante “Cristo Crocifisso tra Maria, S. Giovanni e S. Antonio Abate”; l’altare maggiore si colloca addossato alla parete di fondo del presbiterio, sovrastato dalla pala cinquecentesca raffigurante le “Nozze mistiche di S. Caterina d’Alessandria e S. Lucia”; due finestrature centinate si aprono ai lati dell’ingresso principale, sovrastato da un rosone con ripartizione interna in terracotta; una piccola finestra con imbotte strombato si apre lungo il fianco sinistro dell’aula.
Lo spazio interno della chiesa, sobrio ed equilibrato nelle linee e nelle proporzioni, presenta le pareti intonacate e tinteggiate; lungo la parete meridionale della navata si conserva un affresco quattrocentesco raffigurante “Cristo Crocifisso tra Maria, S. Giovanni e S. Antonio Abate”; l’altare maggiore si colloca addossato alla parete di fondo del presbiterio, sovrastato dalla pala cinquecentesca raffigurante le “Nozze mistiche di S. Caterina d’Alessandria e S. Lucia”; due finestrature centinate si aprono ai lati dell’ingresso principale, sovrastato da un rosone con ripartizione interna in terracotta; una piccola finestra con imbotte strombato si apre lungo il fianco sinistro dell’aula.

Prospetti esterni
La chiesa mostra sulla pubblica via la facciata principale ed il fronte meridionale; le pareti, caratterizzate da uno sviluppo geometrico sobrio e lineare, presentano un rivestimento ad intonaco; lungo il prospetto sud si aprono l’entrata laterale, con semplici contorni in pietra, ed una piccola finestra con imbotte strombato.

Campanile
Torre campanaria addossata al fianco nord-occidentale della chiesa. Pianta quadrangolare; fusto lineare con rivestimento ad intonaco di calce. Cella campanaria caratterizzata dall’apertura di un’ampia monofora a tutto sesto per ciascuno dei quattro lati. Copertura conica intonacata.

Notizie Storiche

XV sec.  ‐ XV sec.  (decorazione ad affresco interno)
Nel XV sec. l’interno della chiesa fu impreziosito da alcune decorazioni ad affresco, in parte tutt’ora visibili (“Cristo Crocifisso tra Maria, S. Giovanni e S. Antonio Abate”).

1454 ‐ 1454  (origini carattere generale)
Ignote le origini della chiesa di S. Caterina in località Gardoncino. La prima citazione risale al 1454, anno della visita pastorale del vescovo Ermolao Barbaro (1453-1471), che la nomina tra le cappelle soggette alla pieve di Manerba.

XX sec.  ‐ XX sec.  (restauro intero bene)
Nel corso del XX sec. si registrano alcuni interventi di ordinaria manutenzione.