Santa Caterina a Gardoncino

Ignote le origini della chiesa di S. Caterina in località Gardoncino di Manerba. La prima citazione risale al 1454, anno della visita pastorale del vescovo Ermolao Barbaro (1453-1471), che la nomina tra le cappelle soggette alla pieve di Manerba. Nel XV sec. l’interno della chiesa fu impreziosito da alcune decorazioni ad affresco, in parte tutt’ora visibili.Esternamente l’edificio si presenta con facciata a capanna rivolta a nord-ovest. Torre campanaria addossata al fianco sud-occidentale della chiesa. Impianto planimetrico ad unica aula rettangolare di modeste dimensioni, con presbiterio quadrangolare emergente rialzato di un gradino. Le pareti interne, intonacate e tinteggiate, conservano lungo il fianco meridionale della navata un affresco quattrocentesco raffigurante “Cristo Crocifisso tra Maria, S. Giovanni e S. Antonio Abate”; l’altare maggiore si addossa alla parete di fondo del presbiterio, sovrastato dalla pala cinquecentesca raffigurante le “Nozze mistiche di S. Caterina d’Alessandria e S. Lucia”. L’aula è coperta dalla sovrapposta struttura di copertura a capanna con travature lignee ed assito a vista;…

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Chiesa di San Bernardo a Montinelle

La dedicazione è a San Bernardo di Chiaravalle.  Questi nasce in Francia nel 1090, a ventidue anni entra nell’Ordine benedettino nel convento di Citeaux e poi fonda l’ordine cistercense. Nominato abate a Chiaravalle, gira poi l’Europa e l’Italia  per creare nuovi cenobi ed è pure mediatore e messaggero del papa. Una leggenda vuole che sia passato anche da Manerba ed abbia attraversato il lago con i suoi frati e nella stessa si fa menzione dell’esistenza di due monasteri  sulla sponda del lago: uno a Maguzzano e uno a Manerba. Racconta questa leggenda  che in un lontano pomeriggio estivo i pescatori di Garda vedono avvicinarsi alla riva due barche provenienti da Manerba  e su una delle quali c’è Bernardo da Chiaravalle. Un temporale si scatena nella zona , ma nel luogo dove si è fermato il santo a parlare (sotto un grande albero) nessuno è colpito dalla pioggia: in quel luogo a Garda sorgerà una chiesetta in suo onore e il…

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Chiesa di San Sivino

Situato sul crinale  della ultima collina verso il lago, al confine tra Manerba e Moniga. Dedicata a san Sivino, santo un po’ sconosciuto al ciclo santorale se non si modifica parzialmente il nome o in san Savino  (come è trascritto nell’indice delle visite del vescovo Giberti), ma più probabile potrebbe essere San Silvino, ventiduesimo vescovo di Verona. Non è un caso se ai confini di Manerba esistevano due Chiese  dedicate a due santi vescovi veronesi: san Procolo al confine con San Felice e Puegnago e san Silvino al confine con Moniga. La fama di questa chiesetta è più legata alla leggenda del mugnaio Marco e del suo patto col diavolo, che ha lasciato, secondo la tradizione, le sue impronte sul muro della Chiesa. La leggenda vuole che circa nel 1200 arriva in questa zona, dalla valle del Chiese, un mugnaio di nome Marco e, vista una polla da’acqua che dalla collina andava verso il lago, decide di acquistare il terreno…

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Pieve di Manerba: Chiesa di Santa Maria in Valtenesi

Situata  nella frazione Pieve, il cui nome è strettamente legato al ruolo che in passato questa chiesa rivestiva: Pieve o Chiesa Madre di tutte le cappelle e chiese della Valtenesi. La dedicazione è alla Madonna e l’origine può essere datata intorno al V-VI secolo. La piena funzionalità della stessa è confermata con la leggenda del pievano Ermoaldo, divenuto poi Abate di Leno, collocabile intorno all’VIII. Fra la ricca letteratura su questo sacerdote, ci affidiamo  alla storia dell’Abbazia di Leno, che presenta la successione dei suoi abati: Ermoaldo è pievano della Valtenesi e conosciuto da molti per santità. Alcuni uomini malvagi che non tollerano gli aspri rimproveri del prelato per i loro costumi scandalosi, decidono di diffamarlo presso il ve scovo, Apollinare, accusandolo di ipocrisia, fornicazione e adulterio. E’ un’accusa piuttosto pesante, allora il vescovo decide di recarsi a Manerba per esaminare il sacerdote. Si rende conto della santità dello stesso, lo prega di giurare la propria innocenza, ma Ermoaldo rifiuta appellandosi…

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La Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta

Agli inizi del XVIII secolo la vecchia pieve non risponde più alle esigenze della popolazione manerbese (accentrata nelle frazioni  centrali di Solarolo, Montinelle, Gardoncino e Balbiana) e, su iniziativa del parroco don Antonio Biolchi (1704-1731), viene chiesto al vescovo e alla Repubblica veneta la possibilità della costruzione di un nuovo edificio religioso più consono e più funzionale per la comunità, dato che per i alcuni sacramenti, tra cui il battesimo, ci si doveva recare nella chiesa parrocchiale alla Pieve.  C’è pure riferimento all’attraversamento del torrente che spesso si gonfia, impedendo qualsiasi passaggio. La partecipazione alla messa è garantita anche nelle altre cappelle presenti sul territorio. A Manerba agli inizi del Settecento (1711) gli abitanti sono 1245 e i sacerdoti sono trentuno.Dalla richiesta di nulla osta al Senato Veneto (1722) alla posa della prima pietra (1746),  trascorono molti anni dato che il terreno si è reso disponibile solo nel 1738, su lascito di Bonifacio Tomaselli. Il progetto è di Antonio Spazzi, anche…

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Chiesa di San Giovanni Battista Decollato

La dedicazione a s. Giovanni Decollato è spesso legata  alla presenza sul territorio dei Cavalieri di Malta o Ordine dei Gerosolimitami. Anche  a Manerba la costruzione e la dedicazione di questa chiesa, presente già dal XIV secolo con un’altra struttura e facciata con prospetto a capanna, è dovuta a questo Ordine. La data del 29 agosto corrisponde, secondo la tradizione a quella del ritrovamento della reliquia di  San Giovanni Battista, che era stato fatto decapitare da Erode. L’attuale nome dei Cavalieri di Malta è Sovrano Militare Ordine Ospedaliero dei cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, detto di Rodi, di Malta. Questo ordine, sorto nel XII secolo  e ampliato all’inizio del XIV , prevedeva la costruzione di   una serie di ospizi e di ricoveri , affiancati spesso da chiese ,per dare alloggio e sostentamento ai pellegrini lungo le grande arterie stradali che conducevano a Roma e a Gerusalemme. gli infermi venivano curati,  i poveri soccorsi e i viaggiatori ospitati. La zona…

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Chiesa di Santa Lucia a Balbiana

Situata nella frazione di Balbiana e dedicata a Santa Lucia, il cui culto è di origine veneta (pur essendo già conosciuta in Oriente) ed è stato diffuso sul nostro territorio dalla Repubblica Veneta e nel nostro caso possiamo supporre agli inizi del XV secolo.  Lucia dii nobile famiglia, si converte al cristianesimo, donando ogni bene ai poveri e rinuncia al matrimonio. Il fidanzato respinto, si vendica deferendo Lucia al proconsole in quanto cristiana. Imprigionata, torturata e poi decapitata circa nel 304 a Siracusa. Secondo la leggenda si sarebbe da sola rimessa gli occhi, tolti dai torturatori. E’ rappresentata con gli occhi nel piatto, la palma del martirio o la spada ed è protettrice della vista  e invocata contro le emorragie. Anche il nome ha un proprio significato: richiama la luce sia come fatto sensoriale sia come illuminazione spirituale. Non si può tralasciare un breve accenno all’altra leggenda (di origine veronese) che nella nostra tradizione la vede come portatrice di doni.…

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