Pieve di Manerba: Chiesa di Santa Maria in Valtenesi

Situata  nella frazione Pieve, il cui nome è strettamente legato al ruolo che in passato questa chiesa rivestiva: Pieve o Chiesa Madre di tutte le cappelle e chiese della Valtenesi. La dedicazione è alla Madonna e l’origine può essere datata intorno al V-VI secolo. La piena funzionalità della stessa è confermata con la leggenda del pievano Ermoaldo, divenuto poi Abate di Leno, collocabile intorno all’VIII. Fra la ricca letteratura su questo sacerdote, ci affidiamo  alla storia dell’Abbazia di Leno, che presenta la successione dei suoi abati: Ermoaldo è pievano della Valtenesi e conosciuto da molti per santità. Alcuni uomini malvagi che non tollerano gli aspri rimproveri del prelato per i loro costumi scandalosi, decidono di diffamarlo presso il ve scovo, Apollinare, accusandolo di ipocrisia, fornicazione e adulterio. E’ un’accusa piuttosto pesante, allora il vescovo decide di recarsi a Manerba per esaminare il sacerdote. Si rende conto della santità dello stesso, lo prega di giurare la propria innocenza, ma Ermoaldo rifiuta appellandosi…

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Chiesa della Santissima Trinità al Cimitero

La dedicazione alla ss.ma Trinità ha pochi legami con le necessità quotidiane del popolo: guarigione da malattie, protezione, salvezza da guerre e calamità, devozioni particolari come per alcuni santi si è visto. Il mistero della Trinità, legato forse alla tradizione della leggenda di sant'Agostino, ci inserisce più in un clima religioso più spirituale. La crisi, che colpisce la Chiesa tra il XV e XVI secolo che sfocerà poi nella scissione  della Riforma protestante, forse è alla base della ricerca di una devozione più mistica e spirituale. L’invocazione e la dedicazione a Dio stesso e al Mistero della Trinità , senza alcuna intercessione di santi, il richiamo alla morte e al giudizio universale che troviamo in un affresco all’interno della chiesa possono essere una possibile scelta di una preghiera nuova. Non va dimenticato che, accanto ai riformatori protestanti, c’è un gruppo di persone che tentano la loro riforma, con la testimonianza della fede. E’ il periodo di sant'Angela Merici di origini…

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La Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta

Agli inizi del XVIII secolo la vecchia pieve non risponde più alle esigenze della popolazione manerbese (accentrata nelle frazioni  centrali di Solarolo, Montinelle, Gardoncino e Balbiana) e, su iniziativa del parroco don Antonio Biolchi (1704-1731), viene chiesto al vescovo e alla Repubblica veneta la possibilità della costruzione di un nuovo edificio religioso più consono e più funzionale per la comunità, dato che per i alcuni sacramenti, tra cui il battesimo, ci si doveva recare nella chiesa parrocchiale alla Pieve.  C’è pure riferimento all’attraversamento del torrente che spesso si gonfia, impedendo qualsiasi passaggio. La partecipazione alla messa è garantita anche nelle altre cappelle presenti sul territorio. A Manerba agli inizi del Settecento (1711) gli abitanti sono 1245 e i sacerdoti sono trentuno.Dalla richiesta di nulla osta al Senato Veneto (1722) alla posa della prima pietra (1746),  trascorono molti anni dato che il terreno si è reso disponibile solo nel 1738, su lascito di Bonifacio Tomaselli. Il progetto è di Antonio Spazzi, anche…

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Chiesa di San Giovanni Battista Decollato

La dedicazione a s. Giovanni Decollato è spesso legata  alla presenza sul territorio dei Cavalieri di Malta o Ordine dei Gerosolimitami. Anche  a Manerba la costruzione e la dedicazione di questa chiesa, presente già dal XIV secolo con un’altra struttura e facciata con prospetto a capanna, è dovuta a questo Ordine. La data del 29 agosto corrisponde, secondo la tradizione a quella del ritrovamento della reliquia di  San Giovanni Battista, che era stato fatto decapitare da Erode. L’attuale nome dei Cavalieri di Malta è Sovrano Militare Ordine Ospedaliero dei cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, detto di Rodi, di Malta. Questo ordine, sorto nel XII secolo  e ampliato all’inizio del XIV , prevedeva la costruzione di   una serie di ospizi e di ricoveri , affiancati spesso da chiese ,per dare alloggio e sostentamento ai pellegrini lungo le grande arterie stradali che conducevano a Roma e a Gerusalemme. gli infermi venivano curati,  i poveri soccorsi e i viaggiatori ospitati. La zona…

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Chiesa di Santa Lucia a Balbiana

Situata nella frazione di Balbiana e dedicata a Santa Lucia, il cui culto è di origine veneta (pur essendo già conosciuta in Oriente) ed è stato diffuso sul nostro territorio dalla Repubblica Veneta e nel nostro caso possiamo supporre agli inizi del XV secolo.  Lucia dii nobile famiglia, si converte al cristianesimo, donando ogni bene ai poveri e rinuncia al matrimonio. Il fidanzato respinto, si vendica deferendo Lucia al proconsole in quanto cristiana. Imprigionata, torturata e poi decapitata circa nel 304 a Siracusa. Secondo la leggenda si sarebbe da sola rimessa gli occhi, tolti dai torturatori. E’ rappresentata con gli occhi nel piatto, la palma del martirio o la spada ed è protettrice della vista  e invocata contro le emorragie. Anche il nome ha un proprio significato: richiama la luce sia come fatto sensoriale sia come illuminazione spirituale. Non si può tralasciare un breve accenno all’altra leggenda (di origine veronese) che nella nostra tradizione la vede come portatrice di doni.…

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Chiesa di San Giorgio

Situata all’interno del Parco naturale  è attribuibile alla fine del XIV secolo. Isolata  a quei tempi dal centro abitato in Montinelle, in quanto l’attuale parco era molto paludoso (negli estimi è catalogato Palude) e  senza alcun insediamento. La stessa dedicazione a s.Giorgio ci orienta verso altre interpretazioni. Ci rifacciamo alla leggenda di questo santo, per poi inserirlo nel contesto.  La sua iconografia lo rappresenta come valoroso cavaliere che lotta contro il drago e gli affreschi interni ci richiamano a questo. Il suo sepolcro si trova in Palestina, dove il santo è stato decapitato all’inizio del IV secolo ed è stato meta di pellegrinaggi soprattutto nel periodo delle Crociate, epoca a cui risale il suo culto. Lasciamo spazio alla leggenda: un orribile drago usciva di tanto in tanto  dal fondo di un lago, si avvicinava alle mura della città  e portava morte con il suo pestifero alito e fuoco. Per allontanare tale flagello, le popolazioni del luogo offrivano giovani vittime, estratte…

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